Torino e il Piemonte con la loro storia, oltre a poter vantare una centralità geografica che li ha resi protagonisti per oltre un secolo di eventi epocali, oggi si confermano come luoghi ancora in grado di porsi a guida ed esempio, non solo nei confronti della comunità nazionale ma anche capaci di agire, insediare e integrare nuove culture e fare da tramite, come una sorta di cerniera, fra l’Italia e l’Europa.
Torino dopo i fasti del boom economico degli anni ’60 in gran parte ascrivibile e connesso al fenomeno della motorizzazione di massa, ancora oggi non manca di identificarsi non solo come capitale dell’industria dell’auto, ma anche luogo delle libere professioni, della robotica, del terziario avanzato, e inoltre come serbatoio di fattive sinergie artigianali che gravitano, operano e forniscono una vasta gamma di servizi completi nel settore dell’automobile.
E in quest’ultimo settore, come vedremo, all’interno di uno storico edificio ristrutturato (dove un tempo aveva sede la gloriosa carrozzeria di Giovanni Farina), funzionalizzato nel rispetto della tradizione, svolge un ruolo ben preciso la Ditta “Alma 2000″ di Renato Gallo, operante nel settore della carrozzeria come in quello della più svariata e completa assistenza programmata, e fornendo anche all’utenza, nei molti settori dell’automobile, una gamma pressoché completa di servizi integrati.
Prima di addentrarci nella descrizione dei molti servizi che l’automobilista esigente può trovare all’interno di questa articolata e razionale struttura, giova fare un salto indietro nel tempo e raccontare per sommi capi la storia di alcune vicende connesse ai primordi della nostra civiltà dell’auto, quando il ruolo e la figura del maestro carrozziere erano dotati di una propria autonomia creativa, e soprattutto quando una linea di demarcazione ben precisa distingueva le specifiche competenze del maestro carrozziere da quelle del vero e proprio fabbricante d’auto. Infatti, a grandi linee, il costruttore di automobili poteva considerarsi il soggetto produttivo capace di fabbricare in proprio motore e telaio, mentre il carrozziere era colui che “rivestiva” esternamente l’auto di un “abito” realizzato tenendo in buon conto i capricciosi desiderata della sofisticata ed esigente clientela all’epoca dell’ultima Belle Epoque.
Infatti a proposito di Belle Epoque, anche l’Italia del primo decennio dello scorso secolo, pur restando ancora una nazione caratterizzata da un’economia prevalentemente agricola, inizia il suo decollo industriale emblematicamente rappresentato dall’automobile. L’entusiasmo per il nuovo mezzo sollecita lo spirito d’iniziativa di non pochi artigiani settentrionali, e la qual cosa si traduce nel moltiplicarsi di numerose realtà produttive al servizio di un nuovo bolide sbuffante che nella sua versione da corsa “col suo cofano adorno di tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo”, viene celebrato dai futuristi non solo come simbolo di un’irrinunciabile modernità, ma anche come un novello Pegaso capace di procurare allo chaffeur un esaltante senso di potenza e ubiquità. L’automobile, connotandosi ben presto come elemento trainante e moltiplicatore della modernità, ed anche emblematico banco di prova della nuova esperienza industriale, diventa rapidamente il facile bersaglio di critica e dileggio nelle tavole degli umoristi, ma si rivela pure come strumento e mezzo consacrante per realizzare mitiche imprese come quella che ha per protagonista il principe romano Scipione Borghese. Questi, unitamente al giornalista-scrittore Luigi Barzini, con la sua Itala riuscirà a realizzare lo storico raid automobilistico Parigi-Pechino, ossia percorrere la distanza di circa 16.000 chilometri in soli 60 giorni. La Itala del coraggioso principe, racconta il Barzini, era un’automobile in tutto e per tutto di serie, ad eccezione del telaio aumentato di spessore per resistere alle molte sollecitazioni su percorsi a dir poco disagevoli e pericolosi. E in quest’opera di indispensabile rinforzo non risulterà estranea la mano di un abile maestro carrozziere. Quest’ultimo, contribuendo anch’egli al passaggio dalla trazione animale del cavallo a quella del motore a scoppio, agiva in concerto col progettista nella risoluzione di problemi tutt’altro che marginali come la distribuzione dei pesi, la tenuta di strada, e trascurando a volte il confort, concentrava la sua attenzione sull’eleganza e sulla personalizzazione delle costosissime vetture. E proprio quest’ultimo fattore fu determinante nel creare delle condizioni di debolezza strutturale nei confronti di una larga parte dell’industria automobilistica degli albori: metodi artigianali e costi elevati alimentavano solamente una domanda di clienti ad alto reddito e quindi prevalentemente ascrivibili al ceto borghese medio alto e a quello della vecchia aristocrazia torinese che, congiuntamente a quella terriera extraurbana, a suo tempo avevano aderito come sottoscrittori azionari delle varie imprese automobilistiche (FIAT in prevalenza). Fu questa la premessa che permise a questi sottoscrittori di inserirsi nella scia della nuova congiuntura economica profilatasi a seguito dello sviluppo industriale nel Piemonte.
Tra i protagonisti della grande stagione della carrozzeria torinese va ricordata la famiglia Farina. Giovanni Farina, a soli dodici anni, lavora e si forma presso l’officina di Marcello Alessio, per poi fondare a Torino verso il 1905 dapprima un laboratorio in via Canova, 38 specializzato nella preparazione di sellerie per auto da competizione, e dopo, dall’altro capo della città, creare uno stabilimento in corso Tortona avvalendosi della collaborazione dei fratelli Carlo e Battista detto “Pinin”. Quest’ultimo a soli 17 anni carrozzò la FIAT Zero guadagnandosi la stima di Giovanni Agnelli.
Il vecchio laboratorio di via Canova, prima del trasferimento di Giovanni in corso Tortona, registrò degli incrementi produttivi assumendo la denominazione di “Carrozzeria Automobili Moderna”, e questo lo si evince da alcuni inserti pubblicitari dell’epoca.
Inizialmente Giovanni Farina appare legato alla tradizione costruttiva delle carrozze, ma ben presto adegua la sua visione organizzativa alle esigenze della moderna produzione di serie riuscendo ad armonizzarla in base a dei parametri fondamentali: sostituzione del lavoro manuale con quello meccanico, cercando di rendere la produzione indipendente dall’abilità personale degli addetti alle lavorazioni, minori costi, maggiore solidità costruttiva accoppiata ad una eleganza e a semplicità di forme.
Più tardi, appunto all’epoca della rivoluzione industriale dei primi anni dello scorso secolo, a seguito dell’impiantamento di alcune fabbriche, di molte manifatture (e anche di molte gloriose manifatture carrozzarie diventate poi celebri) e dell’abbattimento della cinta daziaria, la carrozzeria di Giovanni Farina trovava ospitalità all’interno di una struttura realizzata con criteri innovativi. In un lotto di terreno compreso tra quelle che sarebbero diventate le vie Mongrando e Gattinara, la “Società Termotecnica e Meccanica”, specializzata nella fabbricazione e nel commercio di macchine termiche, caldaie, radiatori e tubazioni, fece costruire la sua nuova fabbrica. L’edificio, iniziato il 27 luglio 1900, venne realizzato con strutture portanti in calcestruzzo armato, una tecnica di costruzione per il tempo certamente innovativa; la qual cosa fece di questo edificio uno dei primissimi esempi italiani di edilizia industriale eretti in base a quei presupposti tecnico-operativi. Questo edificio originale, progettato dall’ingegnere Pietro Fenoglio, diviso in tre zone (caratterizzato da ampi spazi e da un alto quoziente di luminosità) nel corso del tempo subì delle non trascurabili modifiche. Infatti dal 1911 al 1916, il cavalier Giovanni Agnelli fece ingrandire la fabbrica portando la superfice delle officine da 1800 mq a 3100 mq. Solo poco più tardi, portato a termine il progetto iniziale degli uffici, l’immobile diventò la sede della “Società Anonima Stabilimenti Industriali Giovanni Farina”. Sotto la proprietà di quest’ultimo lo stabilimento, su progetto dell’ingegnere Artom, fu completato della facciata su via Circonvallazione, così come oggi si può ancora vedere.
Questo glorioso edificio industriale, successivamente alla proprietà Farina, dal dopoguerra sino ai giorni nostri, dopo essere stato adibito ad altre destinazioni d’uso, è stato ristrutturato e recuperato dal degrado per volontà del maestro carrozziere Renato Gallo.
Vale la pena riferire quanto corag-giosamente realizzato da quest’ultimo per ridare splendore e dignità funzionale a un edificio carico di storia e profondamente connotato per quanto concerne le molteplici vicende connesse allo sviluppo dell’industria torinese, di quella dell’automobile e anche di una cultura della locomozione meccanica e della carrozzeria, di cui la nostra città è depositaria.
Il 25 febbraio 1999, alla firma dell’atto notarile per il trasferimento di proprietà, Renato Gallo aveva già le idee chiare in merito alla ristrutturazione dell’edificio di via Mongrando, 46/48, ex sede della Farina. Apprendiamo dallo stesso Gallo che questo storico edificio, gloria del nostro passato proto-industriale, si trovava da più di dieci anni in uno stato di totale abbandono e degrado.
Al fine di recuperarlo e renderlo idoneo ad ospitare un laboratorio attrezzato ed integrato per effettuare riparazioni di carrozzeria con sistemi tecnologicamente avanzati, sono state realizzate le prime opere di risanamento intervenendo sui tetti e sui lucernari (per ricoprire questi sono occorsi 800 mq di policarbonato con struttura portante in ferro). Infatti l’intervento è stato particolarmente curato e finalizzato alla riuscita delle delicate lavorazioni di carrozzeria automobilistica, lavorazioni appunto in cui il poter disporre di una buona luce solare risulta un particolare di non trascurabile importanza.
Al rifacimento di tetti e lucernari seguì la catramatura dei tetti piani, il consolidamento dei muri perimetrali con la costruzione di tutta la faldaneria, la realizzazione di nuovi infissi, la demolizione e l’allestimento di una pensilina interna per la copertura dei forni e dei magazzini. Per rendere funzionale l’edificio alla nuova destinazione d’uso, Renato Gallo ha fatto modificare gli spazi dell’ex officina ricavando la reception, la sala mensa e gli spogliatoi per i dipendenti.
Ad avvenuto risanamento delle strutture portanti e coprenti Gallo ha dovuto affrontare i numerosi problemi relativi alla trasformazione degli spazi in punti di lavoro attrezzato e organizzato per ottemperare alle varie lavorazioni connesse alla riparazione e al ripristino degli autoveicoli di ogni genere e marca. La progettazione degli impianti di illuminazione, di verniciatura, di aerazione e di depurazione, hanno richiesto da parte di tecnici altamente specializzati uno studio accurato. Particolare cura è stata rivolta agli impianti di verniciatura realizzati utilizzando tecnologie d’avanguardia per l’abbattimento delle polveri e, particolare importante a salvaguardia dell’ambiente, sono stati montati depuratori dotati di carboni attivi per limitare gli effetti nocivi dei fumi di lavorazione immessi nell’atmosfera.
All’osservatore anche occasionale che si trova a passeggiare all’interno della carrozzeria, non può sfuggire l’asettica razionalità delle cabine trasparenti dove sono montati gli impianti di essiccazione con tunnel a raggi infrarossi per le vernici ad acqua. Gli impianti di raddrizzatura delle parti danneggiate degli autoveicoli sono regolate da un sistema computerizzato, particolarmente finalizzato al controllo delle scocche.
La rete informatica (per la precisione sette postazioni), trasferimento di dati e immagini via modem, fanno parte di una serie integrata di servizi che oggi qualificano la struttura creata da Gallo, “Alma 2000 s.r.l.” sia per quanto riguarda il settore della carrozzeria sia per quanto concerne i servizi per l’automobile, come azienda leader in grado di soddisfare anche la clientela più pignola ed esigente.
Se viene considerato che prima di stabilirsi negli storici locali di Farina, Renato Gallo era titolare di un’altra azienda di settore sita a poca distanza, il suo gesto si configura come un preciso impegno per proseguire, fare rivivere a sé stesso e alla sua clientela, pur attraverso una diversa destinazione d’uso, una cultura della carrozzeria riattualizzata al presente.
Tornando allo storico edificio che oggi ospita la carrozzeria “Alma 2000”, e al passato, come già ricordato, sede degli Stabilimenti Farina, si può ancora aggiungere che durante la prima guerra mondiale evidenti ragioni di opportunità connesse allo sforzo bellico comportarono una riconversione produttiva finalizzata alla costruzione di 60 camion al giorno e pure di hangar e di aeroplani “Aviatik Farina” ad uso scuola, e ai cui cicli produttivi sovraintendevano in prima persona il cavalier Giovanni Farina, i suoi fratelli Carlo e Pinin Farina.
Da allora ad oggi le tecnologie dell’automobile si sono evolute coi tempi, e le grandi industrie, aggiornandosi secondo i portati delle moderne produzioni di massa, integrano all’interno delle loro stesse strutture i reparti carrozzeria. Di conseguenza le piccole aziende carrozzarie di settore indirizzano le attenzioni verso un prodotto elitario, sofisticato, ossia rivolto e finalizzato alla cosiddetta produzione “fuoriserie”.
Allo sviluppo di numerose e ricercate tendenze stilistiche concretizzatesi in costruzioni di vetture ad alto livello, non è estraneo il proporsi di una cultura competitiva (corse, manifestazioni e campionati vari), e anche pubblicitaria dove specialmente l’elemento tecnico risulta spesso enfatizzato nella retorica dei repertori cartacei in un universo di figure suadenti, simboliche, plastiche e comunque seduttive che sottolineano gli ideali di un concreto rapporto fra eleganza, potenza e rappresentazione di uno status sociale.
Se la ricostruzione del dopoguerra vede il concentrarsi prevalentemente a Torino del settore industriale e carrozziere e puntuali concretezze stilistiche proiettano i Pinin Farina, i Bertone, i Viotti e i Savio, inventori di una “linea italiana”, verso uno scenario internazionale, questo fortunatamente non soffoca una dimensione artigianale del mestiere e la cultura dell’antico carrozziere.
Oggi, non guasta ricordarlo, questa cultura rivive riattualizzata al presente all’interno di una Scuola di Carrozzeria sita a Torino dove Renato Gallo, unitamente ad alcuni suoi colleghi, trova il tempo di impegnarsi in un’attività formativa e didattica.
Proprio perché l’automobile continua a svolgere un ruolo sempre più importante negli ambiti del lavoro e all’interno del tempo libero, e proprio perché non ha ancora cessato per molti di rappresentare un seducente oggetto del desiderio, ossia un qualificante “status symbol”, quando varca le soglie della carrozzeria “Alma 2000” di Renato Gallo non viene considerata e trattata come un prodotto di consumo e d’uso largamente generalizzato e indifferenziato, ma come un’entità organica dotata di una serie di proprie autonome caratteristiche e specificità, comunque sempre a sé stanti e anche luogo di applicazione su cui lo specialista può rivolgere meditate e fattive attenzioni, interventi e intraprendere nel migliore dei modi, all’interno di funzionali isole di lavorazione, un razionale progetto di ristoro. Questa visione moderna e integrata delle lavorazioni differenzia la vecchia carrozzeria “Alma 2000 s.a.s.” di via Mongrando, 25 dalla nuova struttura operativa di via Mongrando, 48 resa funzionale all’evoluzione dei tempi e dalle nuove componentistiche che fanno parte di una cultura tecnica dell’auto sempre più sofisticata e complessa. In uno spazio di circa 4000 mq la struttura di Gallo può vantare ben due luminosissime cabine di verniciatura e una vasta zona adibita alle preparazioni e ai ritocchi. Il personale di provata capacità ed esperienza, continuamente integrato di nuovi elementi, viene periodicamente aggiornato alle tecniche di riparazione e all’utilizzo di nuovi prodotti, non guasta ripeterlo, con corsi professionali ed addestramenti specifici. Anche le attrezzature sono state rinnovate e integrate da reti informatiche e collegamenti interni sulla scorta della più moderna evoluzione tecnologica. Il sistema operativo gestionale è stato inquadrato negli schemi e nei principi generali della qualità secondo i rigorosi standard ISO 9002.
I molteplici servizi offerti permettono di soddisfare le richieste della clientela più esigente e mirano ad assicurasi un rapporto di fiducia e continuità con i medesimi, proponendosi come obiettivo la costante efficienza dei veicoli di qualunque tipo e marca, anche per quanto concerne gli aspetti che rientrano nelle normali manutenzioni periodiche oltre che per gli interventi occasionali.
A tale riguardo la carrozzeria “Alma” ha curato in particolare l’organizzazione interna in modo da rendere il cliente completamente sollevato da ogni problema: in combinazione con il servizio di carrozzeria è attivo un servizio di autosoccorso stradale operativo nell’arco delle 24 ore nonché la disponibilità di vetture di cortesia e anche a noleggio, e inoltre all’interno della sede esiste un ufficio di consulenza assicurativa, ossia uno spazio dotato di personale esperto in problemi legali e un servizio di medicina legale.
Importante sottolineare come all’interno della ditta “Alma 2000” venga svolto anche un servizio di carrozzeria autorizzata Autoingross Concessionaria FIAT, e inoltre l’azienda del Gallo è anche da tempo specializzata nella fornitura di servizi vari e assistenza nei confronti dei mezzi, leggeri e commerciali, appartenenti a grandi flotte pubbliche e private. Naturalmente per i veicoli con destinazione d’uso commerciale, promozionale o di soccorso, viene offerta la possibilità di personalizzare e decorare il mezzo a seconda dei desiderata e delle esigenze della committenza.
A proposito di veicoli commerciali, e per le molteplici necessità di aziende piccole o grandi, è disponibile una confortevole sala d’accoglienza e un ufficio disimpegnato completamente arredato e polifunzionale, con la possibiltà di creare una unità aziendale autonoma e distaccata all’interno di “Alma”. Ne consegue che la nuova unità, pur dotata della sua massima autonomia operativa e funzionale, può usufruire della non indifferente possibilità e comodità di interagire con “Alma” in modo diretto e in tempo reale. E questo è, come è facile intuire, un servizio alquanto particolare e personalizzato che certamente non molte aziende operanti nel settore delle riparazioni e della carrozzeria possono fornire.
Nell’ambito del progetto inteso ad assicurare un ampio pacchetto di servizi integrati, la carrozzeria “Alma 2000 s.r.l.” non ha mancato di prevedere un’attività di assistenza programmata alla clientela che comprende tutte le verifiche necessarie al fine di garantire l’efficienza delle vetture.
Se l’opera dei grandi stilisti torinesi dell’auto poteva e può intendersi come il luogo privilegiato d’incontro tra la creatività e la razionalità scientifica applicata a criteri e forme di riproducibilità industriale e comunque idonei a realizzare oggetti non solo contemplativi, ma di pratico utilizzo, l’opera del maestro carrozziere è ancora espressione e retaggio di un antico sapere artigiano che sa ben esprimere la sua vocazione al ripristino, al restauro e alla conservazione. Artigiano capace di realizzare sorprendenti guarigioni e consentire all’oggetto che gli abbiamo affidato in cura di ritrovarlo di nuovo splendente, tangibile, rinnovato, insomma pronto per una ripartenza, e restituendoci ciò che prima non era, riesce per un momento a farci illudere della sua e della nostra eterna giovinezza.
Val la pena di verificare dopo essersi serviti della carrozzeria di Renato Gallo, se non siamo stati i soli a provare l’anzidetta sensazione.
Dario Reteun